La lana garfagnina

Più di dieci anni fa girando attraverso i padiglioni della Fiera dell’Artigianato, a Firenze mi imbattei in uno stand che esponeva una lana che mi colpì subito.
Allora stavo cercando materiali per realizzare le opere che avrebbero animato la mia prima mostra “personale” …
Era lo stand che promuoveva i prodotti della Comunità montana della Garfagnana e che dedicava uno spazio alla lana locale… Chiesi i campioni…

Il destino volle che di lì a poco conoscessi di persona Ombretta Cavani titolare l’Azienda agricola Cerasa, in occasione di un progetto triennale chiamato “Percorsi di Orientamento” promosso dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali in collaborazione con il CNR-Ibimet l’ Istituto di biometereologia della Toscana.
Percorsi di Orientamento aveva l’obiettivo di favorire e promuovere l’imprenditoria femminile nelle aree rurali di Toscana, Emilia-Romagna, Campania e Sardegna ponendo attenzione alle attività agricole ed artigianali, soprattutto per quanto concerneva le competenze ed i saperi relativi all’industria del tessile.

Durante i tre anni di progetto ho avuto modo di conoscere Ombretta, che ancora oggi conduce, insieme ai suoi genitori l’Azienda agricola Cerasa, che si trova in Toscana, sui monti della Garfagnana a Pieve Fosciana (http://www.cerasa.garfagnana.eu).

Attraverso Ombretta, la Garfagnana e i suoi luoghi “schietti” e pieni di poesia. E la gente di Garfagnana, di poche parole e dal cuore grande. In particolare il personale della Comunità montana che ha seguito il percorso della lana garfagnina. Tante persone gentili, ma una voglio ricordare qui soprattutto la cara Luciana Adami, anche lei alleata affettuosa della lana garfagnina.

Non solo, ho conosciuto il gregge di Ombretta e le sue pecore.

La lana garfagnina da allora è entrata a far parte del mio lavoro e non ho mai smesso di tesserla. È un materiale molto duttile e resistente, per me quasi plastico, che mi piace molto.

Con “lei “ho realizzato alcune delle mie opere più amate come “Ragionamenti”, istallazione parte della mostra “Codici Tessili”, “Totem” e il “Giglio”.

Un classico della produzione del Laboratorio sono i cestini garfagnini, ma con la lana garfagnina ho realizzato anche pannelli decorativi e, con ottimi risultati, anche accessori moda e capi spalla.

Non solo, l’anno scorso hanno sfilato in passerella i capi realizzati dagli studenti del percorso accademico dell’Istituto Modartech di Pontedera (https://www.modartech.com) presso cui insegno Merceologia tessile:

https://www.luccaindiretta.it/in-azienda/2020/02/14/la-lana-garfagnina-protagonista-al-salone-micam-di-milano/164326/
https://www.laspola.com/la-lana-della-garfagnana-arriva-al-micam/

 

La lana garfagnina: un percorso “sostenibile”

La razza garfagnina, pecora che si caratterizza per il vello color avorio, che un tempo era presente con migliaia di esemplari sui pascoli dell’Appennino, negli anni Ottanta dello scorso millennio rischiava l’estinzione. Il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali ed il Centro di Ovinicoltura di Castel del Monte (AQ), nel 2004 permisero, attraverso un tenace lavoro di ricerca e di investimento, di recuperare un primo nucleo di pecore che venne reintrodotto presso l’azienda Cerasa.

Oggi, in seguito ad una costante e rigida selezione il gregge della Cerasa si è consolidato, consta di più di cento capi e rappresenta la più grossa realtà esistente di questa razza che, ovviamente, non rischia più l’estinzione.

L’utilizzo del vello della pecora garfagnina rientra in un percorso più ampio intrapreso da un sempre più folto numero di allevatori e artigiani della filiera tessile, che hanno scelto e scelgono un percorso di filiera sostenibile.
L’elenco delle lane prodotte dalle pecore italiane è vario! Dalle più pregiate alle più rustiche, ognuna di queste ha applicazioni svariate, dal feltro, in fibra dalla tessitura, alla maglieria all’uncinetto e il macramè, in filato, e la parte più ispida del vello ha un’eccellente risultato come isolante nell’edilizia. Potrei citare decine di razze, ma volendo approfondire l’argomento è possibile consultare il sito https://tessereamano.it in particolare il numero 1 di Tam 2020 dedicato alla filiera sostenibile di cui sono reperibili alcuni articoli sul sito.